La morte viola by Brian L. Porter

autore:Brian L. Porter [Porter, Brian L.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Creativia
pubblicato: 2017-12-24T23:00:00+00:00

Ripensando al passato

Connor e la Clay sedevano da un lato del tavolo di legno liscio che si trovava nella cucina degli Stride. Dall’altra parte c’era Mary Stride, pallida e visibilmente scossa mentre si trovava di fronte ai due investigatori. L’agente Rawson sedeva accanto a Mary e la consolava come necessario, mentre Paul Bowers stava a guardia della cucina con ordine da parte di Connor di non far entrare nessuno fino a che non avessero finito di parlare con l’addolorata dottoressa. In mezzo al tavolo stavano quattro tazze di tè fumante, preparato da Sue Rawson. Dopo aver presentato se stesso e Lucy, Connor aveva chiesto alla Rawson di mettere il bollitore sul fuoco e preparare qualcosa da bere per tutti loro nella speranza che questo aiutasse la povera donna a ricomporsi prima di chiederle di riportare la sua storia. Poteva vedere la condizione addolorata nella quale riversava, e sapeva che non le avrebbe cavato molto fino a che non si fosse un po’ calmata. Lucy Clay sedeva al suo fianco, notes e penna in mano, pronta a registrare qualsiasi parola li potesse aiutare a risolvere il caso.

Mary Stride allungò una mano tremante e prese la tazza che la Rawson le aveva messo davanti. Era tutto ciò che poteva fare per portare la tazza alle labbra e fare un sorso del tè senza versarne fuori dal bordo o sui vestiti. Ci riuscì e il liquido caldo sembrò avere un istantaneo effetto calmante su di lei: la mano tremava un po’ meno e lei ripose la tazza sul piattino.

Connor decise che era il momento giusto per spingere un pochino Mary.

“Dottoressa Stride? Quando siete pronta vorrei che ripeteste un po’ di quello che avete già detto all’agente Rawson. Mi pare di capire che lei pensi che tutto questo sia colpa sua e che creda di sapere chi sia il responsabile di tutte le morti recenti avvenute qui in città e dintorni. Devo sentire la sua storia con le mie orecchie. Quando sarete pronta, per favore dottoressa, con il vostro tempo.”

Mary Stride fece un respiro profondo nello sforzo di riconquistare un po’ della sua compostezza professionale. Tirò su con il naso, prese un fazzoletto dalla scatola che era magicamente apparsa sul tavolo grazie all’avvedutezza della Rawson, e si asciugò le lacrime dal viso. Parve accasciarsi sulla sedia per un secondo e poi, con quello che probabilmente fu uno sforzo sovrumano per lei, portò le spalle prima in avanti e poi indietro, raddrizzò la schiena e iniziò.

“Sono io la responsabile di tutto questo, ispettore, perché se avessi ascoltato il mio povero fratello Mikey, avremmo potuto aiutarvi a porre fine a questa faccenda prima che le cose sfuggissero di mano, e lui ed Angela sarebbero ancora vivi. Vede, gli ho impedito di chiamare la polizia nonostante le sue paure e il suo desiderio di fare ‘la cosa giusta’, perché mi pareva che la nostra famiglia avesse sofferto abbastanza e perché pensavo che non potesse esserci un collegamento tra ciò che è successo così tanti anni fa e ciò che sta succedendo adesso.

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